La quarta edizione del Trofeo Spiller si ricorda per la nutrita partecipazione che l’organizzazione riesce a raccogliere, a conferma della bontà dell’iniziativa. Il percorso, come nell’edizione 2001, risulta abbastanza nervoso anche se non molto lungo (appena 41 i km da percorrere) e ricco di spunti per provare la sortita vincente.
Due le salite previste. La prima, dopo una decina di km percorsi ad andatura sostenuta grazie in particolare al lavoro svolto da Francesco Costantini, prevede 1200 metri di ascesa non particolarmente duri. Alcuni atleti però contano di compiere una selezione decisiva già a questo punto della corsa; Peron, Olivieri e Campagnolo si danno battaglia fin dai primi metri sgretolando il resto del gruppo. Al passaggio al gran premio della montagna i distacchi sono però contenuti e gli inseguitori, tra i quali Spiller, Costantini, Celotto, Ceccon, Cavaggion e Dellai, riescono a rientrare sui fuggitivi già nelle prime fasi del tratto di pianura che condurrà i ciclisti all’imbocco della seconda e decisiva salita.
A Gambugliano il gruppo di testa è quindi composto di 9 corridori. La salita è più selettiva della precedente: 4 km di ascesa con pendenze leggermente superiori. I tre attaccanti della prima ora sembrano aver pagato lo sforzo prematuro e non si danno battaglia.
Si sale però di buon passo e pian piano il gruppo perde i primi pezzi. A staccarsi per primi sono Cavaggion e Ceccon, successivamente anche Celotto e Dellai devono alzare bandiera bianca e accontentarsi di un buon piazzamento. A continuare a cullare i sogni di gloria restano in 5: Peron, Olivieri, Campagnolo, Spiller e Costantini, questi ultimi protagonisti dell’edizione 2011.
Ed è proprio il vincitore dello scorso anno che imprime l’accelerazione decisiva; Spiller, rimasto più cauto nella prima salita, sembra voler mettere alla prova la condizione dei suoi avversari che in effetti, a poco a poco, accumulano metri di svantaggio.
Gli rimane a ruota solo Peron.
Allo scollinamento, in quel di Ignago, i due passano con una trentina di secondi su Campagnolo e quasi un minuto su Costantini ed Olivieri.
I due di testa si lanciano in discesa senza guardarsi indietro. L’arrivo dista ancora una decina di km, senza ulteriori asperità, ed il distacco sugli inseguitori non è tale da consentire rilassamenti. Le doti di passista di Costantini e Olivieri sono note a tutti, il loro ricongiungimento come quello di Campagnolo, potrebbe avvenire da un momento all’altro.
Siamo all’ultimo km. Peron e Spiller, che fin qui hanno corso di comune accordo, iniziano a guardarsi l’un l’altro. Il loro sforzo è stato premiato e gli avversari non si vedono ancora, possono iniziare a pensare alla volata.
Il percorso prevede duecento mentri di salita, poco più di un cavalcavia, poi altri duecento mentri di pianura, una breve discesa ed un rettilineo di trecento metri.
Al termine della discesa è Peron in testa, con a ruota Spiller, pronto a lanciare lo sprint…
Ecco, ai meno duecento metri Spiller esce dalla ruota di Peron…
Ma… incredibile, una sfortuna incredibile si accanisce con il vincitore dello scorso anno!!! La scarpa destra si è sgangiata dal pedale, proprio nel momento di massimo sforzo…
Ed è Peron a vincere… non si è nemmeno accorto di quanto accaduto al suo avversario.
Spiller secondo, sconsolato ma felice per la bella prestazione.
Poco dopo arrivano Costantini e Olivieri, che non sprintano nemmeno per la terza piazza del podio… E il motivo è semplice, credevano che davanti a loro ci fosse ancora Campagnolo… che però non si vede all’orizzonte. Sembra che ad Ignago, poco dopo lo scollinamento, sia andato lungo ad una curva e successivamente abbia sbagliato strada! Lo sfortunato arriverà solo undicesimo con un distacco abissale.
Giulio Peron, alla sua prima partecipazione, approfittando anche della sfortuna dei suoi più forti avversari Spiller e Campagnolo, porta a casa un successo più che meritato.
Encomiabile la prova di Giuseppe Bovino che, seppur con materiali decisamente inferiori al livello degli altri concorrenti, si presenta al traguardo con quasi un’ora di ritardo dal vincitore: la reincarnazione di De Coubertin.