22 commenti su “TROFEO SPILLER 2015 – il vostro racconto”

  1. Alla mia terza partecipazione non vedo l’ora che arrivi la quarta. Quest’anno ho partecipato con i miei amici che escono con me nel fine settimana. Purtroppo ero stato affetto da una influenza i giorni precedenti che mi aveva fatto pensare al peggio fino al giorno prima. Il sabato pero’ mi sono imbottito per bene di medicinali e non al massimo della condizione mi sono presentato alla mattina a questo IMMMMMMMANCABILE APPUNTAMENTO. Pensavo di ritornare a casa in barella con dolori al torace ecc invece la medicina piu’ efficace e’ stato proprio correre perché guarivo chilometro dopo chilometro. E’ stata come sempre una grande esperienza condivisa con gli amici che purtroppo si vedono solo una volta all’anno, purtroppo…….. Ottima organizzazione, meravigliosa location mai vista prima
    Come sempre non si tratta mai di un giretto ma di vera e sana competizione.
    Alla partenza un primo tentativo di fuga (non so di chi) che ad ogni aggancio rilanciava l’azione. Poi in fila indiana sulla ciclabile come un decollo d’aereo finche siamo arrivati alla fine che l’aereo era gia’ decollato. Sulla strada per Sossano iniziano i primi tentativi di stancare il favorito di giornata (nardino) e un grande Davide Varo dopo aver sfiancato in fuggitivo di giornata (credo poi arreso) continuava nelle sue violente accellerazioni fino a superare anche i 50 orari. Il gruppo si spezzettava, ma Nardino Varo Scolari Venturini e Plevano (e quanlcun altro) rimangono pressoché compatti. (fine prima parte)

  2. (SECONDA PARTE) Imboccando la val Liona incontriamo un forte vento contrario e i concorrenti si studiano procedendo a velocita’ ridotta (30/33). Ogni tanto qualcuno fa uno scatto ma viene ripreso. Si tiene sempre d’occhio Nardino con l’ansia che il terreno a suo favore sta arrivando. Verso San Germano la Tinkoff Saxo scatta decisa e mette in fila il gruppetto che si assottiglia. Varo e Scolari continuano a trenare a cambi regolari fino all’imbocco della bocca d’ascesa dove poi scolari decide di procede con il proprio passo (non essendo scalatore). Gli altri arrivano insieme fino all’imbocco della salita Toni Cuco la quale fa “selezione naturale”. A questo punto io procedo con il mio passo sotto la normale media solitaria della strada percorsa visto le trenate precedenti. In salita in grande rimonta mi sorpassa Giugliari in forte rimonta, incitato dall’ammiraglia LORENZO ROSSI. Scollino a San Gottado e all’inizio discesa supero Giugliari prendendo un margine di vantaggio di circa 30 secondi fino a alla fine della discesa di Perarolo. Da li inizia il tratto pianeggiante percorso ai 35 orari di media con la paura del muro finale che sembra una scala a pioli e controllando l’eventuale ritorno di Giugliari. Ovviamente essendo arrivato settimo non so davanti cosa sia successo, ma con grande sorpresa mentre tutti controllavano Nardino il giovane Plevano sorprende tutti vincendo in solitaria. Onore al giovane vincitore. Grande talento!!!

  3. allego le mie impressioni per questa mia prima volta. non ho mai partecipato prima in quanto non ero pronto ancora a ‘competere’ sebbene la competizione in questo bel trofeo è più un incontro che uno scontro. Detto questo sono felicissimo e ci vedremo l’anno prossimo senza dubbio, vi allego qualche commento sulla corsa.

    La partenza in ciclabile è stata purtroppo proibitiva per la mia tabella, contavo di arrivare a Pederiva con 27kmh di media, ma gran parte dei partecipanti ha menato ai 40 all’ora già prima di Longare. Ho seguito il mio passo confidando di recuperare nel prosieguo. Fino a metà gara sono rimasto fra le ultime posizioni arrivando a metà gara a quasi 29kmh di media che per me è stato un valore di grande rispetto, la gamba era decente, purtroppo c’è stato l’inconveniente di un fortissimo vento frontale in Val Liona che ha limitato lo spirito. Ho preso una bottiglietta dopo San Germano e pazientemente ho affrontato l’inizio di Bocca d’Ascesa con il 24, tentando di tenere gli 11kmh in questo tratto. Fortunatamente la gamba ha girato benone e ho superato di molto il mio riferimento teorico, la cosa che ha fatto bene all’umore è stata vedere due che mi precedevano andare di conserva lungo la Bocca d’Ascesa, li ho potuti superare poiché decidevano di andare a mano sul muro. A quel punto ho spuntato 8kmh fino a toni cuco, il che mi ha permesso di superare un po’ di concorrenti e di confidare di far bene. Infatti alcuni ciclisti avevano deciso di bypassare il muro andando per altri percorsi. Mi è dispiaciuto fare corsa solitaria per tutta la durata del trofeo ma poco importa. Il resto della salita fino a San Gottardo è stata soddisfacente, circa sui 12kmh di media e quindi sono andato molto meglio del previsto sia in piano che in salita. Stando così le cose non ho attaccato in discesa (sebbene lo avevo pensato spesso) e sono andato di conserva fino a Fimon, sperando di tirare un po’ a fondo valle. In realtà da Fimon fino a Pianezze ho tenuto i 26kmh, non ero granché soddisfatto ma speravo di arrivare integro al muro finale. Avevo ragione, e avevo contato bene sui miei mezzi, infatti (non speravo tanto) una volta superato il muro e messo il 50 per dare un po’ di sprint prima dell’arrivo, vedo in lontananza un concorrente con poche energie. Mi sono detto “Pennetta apri TUTTO” e mi sono sentito come Basso su Bitossi, superandolo allo sprint a pochi metri dal traguardo. Bellissimo, speriamo di rifarlo presto.

  4. Ciao ragazzi ieri mi sono proprio divertito e soprattutto dannato l’anima
    per sfoltire il gruppo ed arrivare
    all’inizio di toni cuco in meno possibile
    visto che poi non avrei avuto scampo
    Grazie alle pendenze e alla mia mole non proprio da scalatore.
    Infatti e’ andata proprio cosi’.
    All’inizio della bocca d’ascesa eravamo in 7 poi Filippo ha continuato col suo passo
    Io ho fatto il ritmo quasi fino allo scollinamento e poi dopo la svolta a dx
    Dopo circa 200 mt non ho più visto nessuno

  5. Poi il resto lo racconteranno i primi arrivati.
    Una considerazione volevo farla pero’.
    Parlando e scherzando un po’ con tutti
    nessuno diceva di essere allenato chi aveva 1000 km fatti chi non toccava la bici da un mese ecccc

  6. Mi collego alla cronaca di Filippo, ma da un altro punto di vista (sono il così chiamato Tinkoff Saxo giusto per capirsi)..
    Dopo aver tirato, sebbene molto poco rispetto a Varo, Venturini e gli altri passisti che in pianura andavano a tutta cercando di fare selezione, mi sono rialzato e sono stato superato dal gruppetto di testa che vedeva oltre ai due sopra citati anche Nardini, Plevano, Scolari e qualcun altro.
    Rimasto solo con Spadoni abbiamo perso qualche centinaio di metri dai fuggitivi che però, forse in vista della salita, hanno diminuito il ritmo. A cambi costanti e ritmo sostenuto abbiamo cercato di farci sotto e allo stesso tempo di non far avvicinare gli inseguitori che poi abbiamo perso di vista.
    Spesso dal gruppo di testa si giravano per monitorare la situazione e spingendo il più possibile io e Spadoni siamo riusciti a raggiungerli proprio all’inizio della salita.
    Giusto il tempo di bere un po’ d’acqua e capire le intenzioni di chi era al comando che Venturini attacca e prende con facilità qualche decina di metri. A quel punto io e Spadoni andiamo a chiudere seguiti da Plevano e in 4 imbocchiamo il muro lasciando dietro il resto del gruppetto.
    Venturini sui pedali va su molto agilmente seguito da Spadoni e da me che precedo Plevano. Conoscendo la salita cerco di andare su costante senza strafare sapendo che la strada è ancora lunga ed ecco il momento in cui Plevano con assoluta freschezza passa me e Spadoni per mettersi alla ruota di Venturini. Altro ritmo, altra velocità, ci staccano sul muro e procedono a due.
    Io e Spadoni continuiamo costanti e solo all’altezza della fontana sopra il tratto più duro ci guardiamo indietro capendo di essere da soli.. A quel punto l’importante era continuare a spingere in salita per non rischiare di venire recuperati in pianura da Varo e Nardino che in quella situazione sarebbero stati nettamente favoriti.
    Ci diamo dentro in dorsale e in discesa tirando un po’ a testa e facciamo il tratto in pianura ai 33-36 orari fino a sotto lo strappo di Pianezze.
    La salita la prendiamo tranquilla sapendo che ormai i giochi erano fatti, ci godiamo gli ultimi metri e arriviamo al traguardo insieme. Meritato terzo posto a Spadoni che nella prima salita mi ha sempre preceduto e ha fatto l’andatura!
    È stata davvero una gran mattinata, non avevo mai partecipato e nemmeno ero mai uscito con gruppi così numerosi però mi son divertito!! Tempo eccezionale, sana competizione ma sempre con il sorriso e alla fine banchettata tutti assieme commentando la gara e facendosi i complimenti.
    Complimenti a Cristiano e a tutti quelli che si sono dati da fare, siete grandi e l’anno prossimo ci sarò! Un saluto a tutti i compagni di avventura, a presto!

  7. Vorrei intanto ringraziare gli organizzatori per l’evento in cui mi sono divertito veramente un sacco!
    Devo ammettere che la mia strategia fin dall’inizio era chiara…puntare tutto sulla salita. Durante tutto il piano mi sono fatto trainare cercando di non perdere posizioni e anche, un po’ soffrendo per il vento e per le velocità sostenute ci sono riuscito, arrivato alla bocca d’ascesa non mi sentivo molto affaticato e dopo aver fatto rifornimento di acqua e mangiato qualcosa ero pronto per la salita. Avendo solo fatto in precedenza la seconda parte della salita (dalla fontanella) non sapevo cosa aspettarmi nella prima parte ma ero abbastanza tranquillo. Cominciata la salita vedo subito Venturini che spinge e guadagna un po’ di strada ma aspetto ancora un po’ per raggiungerlo. Dopo un po’ non particolarmente affaticato decido che é il momento e raggiungo Venturini che come me vuole sfruttare la salita sapendo che in piano non saremo sopravvissuti. Quindi dopo la mitica banana e un po’ di fatica arriviamo in cima e scendiamo a tutta cercando di non farci raggiungere dagli altri. Da fimon ci alterniamo e riusciamo ad arrivare insieme fino alla salita di Pianezze ormai stanchi…io ancora con un briciolo di energia riesco a dare in salita e dopo aver salutato Venturini (con il quale probabilmente non avrei spinto così tanto nella salita precedente), ormai defunto, arrivo al traguardo.
    Devo dire che per me é stata un esperienza stupenda e assolutamente da rifare, essendo anche stata la mia prima gara in bici!
    Grazie mille di tutto!

  8. Se volete fare il vs miglior investimento della vita vi consiglio di prendere una bici, iscrivere plevano al prossimo giro d’Italia e tour de France e fargli da manager. E’ un talento innato. Complimenti. Ognuno di voi mi ha colpito per qualcosa (esempio varo che sembra un duro ma invece oltre ad esserlo e’ anche piacevolmente simpatico e gentile). Sarei contento di coltivare l’amicizia in bici con tutti non solo una volta all’anno. Grande cristiano per questa iniziativa. Se volete contatti seguitemi su strava, Facebook o scrivete qui.

  9. si è vero… siete tutti dei gran bugiardi! ripeto la grande soddisfazione ed occasione di incontro

  10. Ahahah Davide ti farei leggere il mio contachilometri per vedere quanta strada ho fatto quest’anno! Ci ho dato dentro due settimane fa in preparazione alla domenica sui quattro passi che ho fatto (Sellaronda bike day) ma prima la bici era in garage da giugno ahimè! Soffro tanto il caldo per cui d’estate quando picchia forte preferisco non uscire!
    Se decidete di fare qualche uscita ci sono volentieri pure io comunque, son stato volentieri con voi! A presto!

  11. E no… io non ho proprio fatto il furbetto, non ne avevo e si è visto!
    Contavo anch’io in una partenza soft, ma da subito Angelo Dalla Riva, non so se per tattica o semplicemente procedendo del suo passo, ha preso un margine che Davide Varo ha ritenuto necessario chiudere immediatamente. Così, già in riviera berica, menate ai 40 kh/h e speranza di un rallentamento affidata all’imminente ciclabile…
    Speranza vana, Angelo e Davide si accollano il peso di fare l’andatura, sempre oltre i 30 km/h, con forti accelerazioni ogni volta superato un’incrocio. Per darvi un’idea, all’inizio della ciclabile mi faccio sfilare per vedere quanti siamo rimasti (già solo in 14!)… non vi dico la fatica per tornare nelle posizioni di testa!
    Usciamo dalla ciclabile e come si era intuito dal ritmo tenuto fino a quel momento, da lì si fa sul serio. Sono sempre Angelo e Davide a dare le tirate più forti e anche se in pochi sono quelli che si staccano (arriveremo a San Germano in 11), il rimanere ostinatamente al gancio a qualcuno farà presto male!
    Io sono tra questi; in Val Liona, pur non avendo tirato un metro ed avendo battezzato la ruota di Filippo (visto fin da subito in gran forma), le gambe iniziano ad indurirsi… ma prima delle gambe cede il fiato, vado in debito di ossigeno, e capisco che ancora a lungo a quell’andatura non possono resistere. Siamo al km 32, ne mancano 8 all’inizio della salita, e saggiamente preferisco mollare la ruota e riprendere un po’ di fiato in vista delle terribili ascese di giornata.
    Nello sfilarmi (ero in 3° posizione) si crea un piccolo buco che a fatica qualcuno chiude; Ambrosi invece, reduce da un fastidioso infortunio poche settimane prima, e comunque non nella forma degli scorsi anni, decide di proseguire al mio fianco. Dalle Rive invece si è già staccato da qualche km. Subito dopo San Germano dei Berici, nel rettilineo in discesa, posso osservare le posizioni che si stanno delineando: davanti un gruppo di 5 elementi (Venturini, Varo, Nardino, Plevano, Scolari), poco dopo 2 inseguitori (Dalla Vecchia e Spadoni), isolato Giuliari, che di lì a poco raggiungeremo per iniziare assieme Bocca d’ascesa.
    Da quel momento la testa della corsa non sarà più alla mia portata, nemmeno visiva!
    Iniziamo in 3 la salita, consapevoli ormani che al massimo si lotta per l’8° posto! Giuliari è dei tre quello che in salita va meglio e ci stacca da subito, Emanuele mi resta davanti di un centinaio di metri, che non riesco e nemmeno volgio chiudere! Avrò fatto 500 metri in più in quella salita… andavo a zig-zag per non dover mettere il piede a terra!
    E nella speranza che qualche nuvola ci desse un po’ di refrigerio… dopo il fiato mi lasciano nell’ordine le gambe e le ginocchia. Ora penso solo ad arrivare!
    Ad un certo punto mi accorgo che dietro di me c’è qualcuno in forte rimonta, si tratta di Stefano Tivelli, che messe da parte i problemi alle ginocchia, è tornato davvero competitivo! La cosa non mi preoccupa, anzi, l’dea di poter proseguire con qualcuno e non da solo mi allieta.
    Stefano mi raggiunge a 500 metri da San Gottardo; da lì procediamo assieme ed alla fine della discesa, a Fimon, raggiungiamo Emanuele. In tre, con 7 km di pianura di cui 5 controvento, la speranza di raggiungere qualcuno di quelli davanti, magari in crisi, si spinge a trovare l’accordo e per qualche km ci diamo cambi regolari. Ma non è giornata, né per me né per Emanuele e da un certo punto in poi non siamo più in grado di dare una mano a Stefano che con un gran bel passo ci porta fino all’attacco della salita di Pianezze.
    Mi guardo dietro, nel km di pianura che posso scorgere dietro di me non c’è nessuno, faccio due conti e mi accontento dell’11° piazza. Forse avrei potuto dare qualcosa in più nell’ultimo strappo… ma non me la sono sentita!
    Arrivo stanco e dolorante, ma non sfinito.
    Vengo a conoscenza del vinco visto come andava Venturini tre settimane prima, pensavo che quest’anno se non si fosse perso come fa sempre, non ci sarebbe stata storia!
    Questo Raffaele va troppo forte!

    Si mangia, si bene e si premia… mi accorgo solo il giorno dopo di essermi messo in un posto tale da avere tutte le foto col cimitero da sfondo!!!
    Ero un po’ fuso, magari l’anno prossimo fatemelo notare!

    Volete sapere qualcosa sul percorso dell’anno prossimo???
    Noooooooo, non si può, anche se ho già tutto in mente!
    Arrivo anche nel 2016 in salita, ma molto leggera e pedalabile, come le altre salite che saranno nel percorso… ma saprete a tempo debito.

    Vi ricordo anche che se qualcuno vuole fare da sponsor… mi farebbe gran piacere, avete visto, basta una piccola cosa!

  12. Innanzitutto grazie mille a Cristiano per questa meravigliosa manifestazione. Ho partecipato per la prima volta a questo trofeo Spiller e per i prossimi anni sarò sempre presente. Complimenti per l’organizzazione e per la simpatia di tutti. È stata si una competizione, ma a me sembrava di pedalare con amici anche se era la prima volta che vi avevo incontrati…
    Sarebbe bello trovarsi più di una volta all’anno per pedalare in compagnia.

    Andrea Dalla Vecchia, al sellaronda bike day del 13 settembre c’ero anch’io..

  13. Grande Cristiano! Noi passisti siamo con te e le salite pedalabili. L’unica salita dura e’ dover attendere un anno!

  14. No ma… scusate, io l’anno scorso ho proposto la cronometro a coppie in aprile, e non ho avuto iscritti…
    Se dite ci si riprova nel 2016!
    E avevo in mente anche una specie di bici-orienteering per le strade della città… all’alba… se dite io mi ci metto!

  15. Innanzitutto grazie mille a Cristiano per questa meravigliosa manifestazione. Ho partecipato per la prima volta a questo trofeo Spiller e per i prossimi anni sarò sempre presente. Complimenti per l’organizzazione e per la simpatia di tutti. È stata si una competizione, ma a me sembrava di pedalare con amici anche se era la prima volta che vi avevo incontrati…
    Sarebbe bello trovarsi più di una volta all’anno per pedalare in compagnia.
    Andrea Dalla Vecchia, al sellaronda bike day del 13 settembre c’ero anch’io..

  16. Buongiono a tutti! e un grazie infinito a Cristiano che ogni anno organizza questo fantastico incontro fra ciclisti chi piu’ o meno preparati.. chiedo scusa a Filippo e gli do perfettamente ragione sul fatto che le fughe non vanno fatte partire dai primi chilometri ma quella domenica avevo voglia di correre e l’ho fatto.. tanto che poi sono crollato. Comunque alla prossima edizione consiglio di stare dietro alla locomotiva volkswagen così non avrà problemi a fare i 40Km/h 🙂
    Scherzi a parte.. mi sono divertito e le mie congratulazioni vanno a Cristiano, la mamma (il dolce era una brelibatezza), chi dispensava acqua durante il percorso e a tutti coloro che come me la bici è solamente una grande passione. grazie

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