Racconto 2012

Buongiorno a tutti gli appassionati di ciclismo da Costozza.

Dalla Pieve di San Mauro Abate sta per prendere il via la 14° edizione del Trofeo Spiller. I concorrenti sono sedici, tutti agguerriti; si sfideranno su un percorso insidioso, con lunghi tratti in pianura controvento e salite impervie. Si ritroveranno di nuovo qui, chi prima e chi dopo, al termine dei 57 km del percorso.

La prima parte di corsa corre via senza sorprese. Un generoso Carlo Peron si sobbarca la maggior parte del lavoro in testa al gruppo. L’andatura è comunque tranquilla, si viaggia intorno ai 30 km/h. Nessuno sembra intenzionato a prendere da subito l’iniziativa. In coda al gruppo Bardin Giovanni, Maraschin Francesco e Spiller Francesco, i più giovani del gruppo.

Ma… attenzione, nel gruppo di testa non ci sembra di vedere Pasquale Forenza, uno dei corridori più attesi. Sembra che abbia avuto dei problemi meccanici, probabilmente una foratura. Il gruppo non lo aspetta… che si tratti di una semplice svista o di un tentativo di far subito fuori dalla corsa uno dei favoriti? La corsa è ancora lunga, c’è ancora tutto il tempo per rientrare.

Al km 10,5 inizia la prima vera salita, 600 metri durissimi che porteranno i corridori a Mossano. Approccia per primo la salita Spiller, ma il suo sembra più un tentativo di controllare il gruppo; alle sue spalle Lorenzo Venturini, smanioso di rivincite dopo la sfortunata prova del 2011.

Ed ecco il primo scatto di Venturini!

Si tratta di una strategia studiata a tavolino oppure Venturini vuole mettere subito alle corde i suoi avversari per capire chi ne ha di più? Certo che mancano ancora 47 km all’arrivo, l’azione sembra quanto meno prematura.

Dopo un primo momento di attesa Nicola Nardino si riporta su Venturini. Il numero uno del ranking non vuole lasciare spazio al suo avversario.

Il resto del gruppo sale con un buon passo, si staccano solo Peron, encomiabile per il lavoro fatto in pianura, e i giovani Spiller, Bardin e Maraschin. Per loro ci saranno altre occasioni in futuro, per il momento meglio accontentarsi di fare un po’ di gamba ed esperienza!

La fuga di Venturini e Nardino non è ancora stata riassorbita. I due viaggiano con circa 30 secondi sul gruppo inseguitori che sulla salita a San Pancrazio si sfilaccia nuovamente. Se non vogliono lasciare già le speranze di vittoria è meglio che l’inseguimento si organizzi al più presto!

Ed eccoci ritornati sul duo di testa che sembra proprio intenzionato a non farsi raggiungere dal gruppo. Sanno di essere i più forti, non temono i km che dovranno percorrere da soli.

Ma… colpo di scena! Incredibile, i due sbagliano strada… sembra essere stato un errore di Venturini… qui rischiano di perdere tutto il vantaggio faticosamente conquistato.

Ed infatti, la frittata è fatta!

Il gruppo raggiunge i due fuggitivi, ora in testa sono in undici; all’appello manca ancora Pasquale Forenza, all’inseguimento da solo dal 5° km a causa di una foratura. Siamo al km 19.3 e la corsa è nuovamente riaperta!

Il ricongiungimento rimescola le carte. Ora la corsa si trova in una situazione di stallo… nessuno vuole tirare! L’andatura scente ai 26 km/h… incredibile! Questo potrebbe favorire il rientro di Pasquale Forenza, il cui distacco è ormai di poche decine di secondi.

Ed ecco, infatti, a Sovizzo il gruppo torna ad essere di dodici corridori; ricordiamo i loro nomi: Venturini, Nardino, Matteazzi Luca e Marco, Spiller, Maroso, Balpieri, Bisello, Gnata, Rossi, Cadorini e Forenza.

Il gruppo ora si dirige a Campolongo, frazione di San Germano dei Berici. Al km 29.5, praticamente a metà corsa, inizierà la salita che forse deciderà la corsa. Le pendenze sono in alcuni tratti proibilive; sono solo due km, ma lasceranno il segno.

Siamo a metà della salita, e Venturini è di nuovo in testa, solitario; sembra salire con irriverente facilità.

Alle sue spalle però questa volta non si muove Nicola Nardino, ma Martino Maroso; a tre anni dalla sua ultima apparizione al Trofeo Spiller vuole essere subito protagonista!

A pochi metri Nardino. Il suo distacco si mantiene costante, non sembra in crisi, forse sta solo cercando di gestire al meglio le proprie forze. La corsa non finisce qui, da Pozzolo mancano ancora 25 km!!!

A brevissima distanza seguono Forenza con incollato alla ruota Spiller, poi Daniele Gnata (anche per lui uno splendido rientro dopo anni di assenza) e Luca Matteazzi.

Gli altri sono già troppo staccati. L’azione di Venturini non sarà forse decisiva, ma il campo dei contendenti sembra essersi ridotto a sette unità. Balpieri, Matteazzi Marco, Cadorini, Bisello e Rossi sembrano ormai destinati a lottare per le posizioni di rincalzo.

Dopo la discesa a Toara i corridori sembrano esseresi organizzati: in testa un terzetto formato da Nardino, Forenza e Venturini, alle loro spalle Matteazzi Luca, Spiller e Gnata (Maroso, brillante in salita, ha perso contatto in discesa). I due gruppi collaborano e si danno cambi regolari. Il distacco tra i due rimane praticamente inalterato, intorno ai venti secondi. Il secondo gruppo vede sempre davanti a sé il terzetto di testa ma non sembra in grado di ricucire.

Intanto davanti succede qualcosa di importante. Dopo aver scollinato a San Pancrazio insieme, perde contatto Forenza! Probabilmente non la difficoltà del percorso o un attacco dei compagni di avventura, ma forse la fatica per il lungo inseguimento solitario di inizio gara la causa di questo cedimento.

A Nanto passano Nardino e Venturini.

A circa trenta secondi Forenza, a cui non resta che cercare di conservare il terzo posto.

Anche dietro il terzetto si è spezzato; Gnata ha perso contatto nella salita di San Pancrazio ed è stato riassorbito da Maroso e Balpieri.

Restano Matteazzi Luca e Spiller all’inseguimento di Forenza e di un posto su podio.

All’arrivo mancano solo 6 km.

Ed eccoci a Costozza, è Nardino a tagliare il traguardo per primo! Un’azione di forza e agilità la sua; sull’ultima rampa stacca Venturini e in pochi metri guadagna trenta secondi. Per tutta la gara ha dato l’impressione di dover inseguire Venturini, ma anche questa volta ha dato dimostrazione di saper gestire la corsa nel modo migliore, lasciando le cartucce migliori per i finale!

E’ doppietta, Nardino bissa il successo del 2011!!!

Venturini al secondo posto. Generosissima la sua prova, una grande risposta dopo lo sfortunato quarto posto del 2011.

Al terzo posto Forenza e quarto Matteazzi che non è più in compagnia di Spiller che a Castegnero ha dovuto lasciare la sua ruota. Per Spiller forse una crisi di fame, negli ultimi km viaggia ad una velocità di 20 km/h … inizia comunque lo strappo finale da quinto in classifica, vedremo se riuscirà a resistere all’inseguimento di Balpieri e Maroso.

Al quinto posto transita Maroso seguito da Balpieri. Sono passati quasi 5 minuti dall’arrivo di Nardino.

Ma Spiller dov’è?

Arrivano anche Daniele Gnata e Matteazzi Marco, di Spiller non si sa più nulla!

Ecco Spiller, incredibile è a terra a cinquanta metri dall’arrivo!!!

La crisi è arrivata nel momento più duro, e come un moderno Dorando Pietri in nostro cerca di rialzarsi e raggiungere a piedi l’arrivo. La scena è drammatica!

Spiller viene superato anche da Rossi, Bisello e Cadorini.

Che Trofeo!!!

Colpi di scena a non finire; un percorso per lunghi tratti pianeggiante, ma con insidie nascoste ad ogni angolo; corridori agguerriti e preparati, generosi e deteminati, che hanno dato vita ad uno spettacolo indimenticabile!

Ricordiamo la classifica:

1° Nardino Nicola

2° Venturini Lorenzo a 33”

3° Forenza Pasquale a 1′ 49”

Forenza che porta a casa anche il primo premio per la categoria over 40.

La categoria over 60 è ancora una volta dell’inossidabile Carlo Peron, che con saggezza termina la gara in 2h 38′ 45” … ma sempre con un gran sorriso stampato in faccia. E’ questo lo spirito del Trofeo!!!

Ma… manca ancora qualcuno?

Eccome, mancano gli under18!!!

Un applauso anche a loro, Bardin Giovanni e Spiller Francesco, che rimangono in sella, pur di completare l’intero percorso, per più di 4 ore!

 

IL RACCONTO DI ALESSANDRO CADORINI

Domenica 23 Settembre 2012.

Arrivo al ritrovo di Costozza alle 8:50.

Sono il primo. Nello stesso istante arriva un’altra macchina abbassa il finestrino “è qui la partenza dello Spiller?” certo rispondo con un cenno.

Beh dai, almeno non sono il solo.

Il volantino diceva che il ritrovo era alle 9 ma qui son le 9:15 e non si vede nessuno… vuoi vedere che per il numero basso dei partecipanti il Trofeo è saltato?

Che cazz…

Con i 150km che ho sulle gambe spero di portare a casa i 57km del percorso di quest’anno, m’interessa arrivare in fondo, per orgoglio, per spirito di appartenenza, per dire “io ho fatto lo Spiller” non certo per vincerlo.

Mano a mano arrivano i concorrenti, alla partenza siamo in 16 inossidabili e fedelissimidella serie:

pochi ma boni … e che pesta!

Si parte alle dieci passate, le regole son chiare:

– niente pettorali (crisi)

– niente rilevazione cronometrica (ognuno si arrangia con il proprio cronometro)

– vietato farsi male non cadere (con questa crisi aggiungo io)

– seguire le frecce (se ci sono)

– non si taglia

– chi non conosce il percorso deve stare dietro a Cristiano fino al traguardo.

Il percorso si snoda in uno dei più bei angoli dei Colli Berici, i continui saliscendi testano il gruppo … vi sono già dei tentativi di fuga…

I fuggitivi hanno vita breve e vengono riassorbiti dal gruppo (12 elementi) poco prima di Sossano.

Comincia la breve ma intensa (come na sveltina)salita di Campolongo e qui il gruppo si rompe definitivamente, i primi scappano come fosse il giro d’italia (tappa Zoncolan) qui ognuno arriverà al traguardo quasi per conto suo.

Dalla discesa a Toara fino al traguardo sono dei continui saliscendi intervallati da brevi tratti in pianura con la ciliegina finale, la salita di Costozza per arrivare al traguardo!

Alla salitina di Nanto ho le gambe che si piantano e ho una crisi di fame, lascio andareil mio compagno che mi ha fatto compagnia per quasi tutta la discesa…mi mangio qualcosa e bevo fino ad arrivare a Lumignano, qui vengo riassorbito da altri due concorrenti…

Siamo quasi al traguardo ma manca lo “strappetto” finale è quello che mi preoccupa perché son morto e la pendenza rischia farmi di cadere.

Arrivo al traguardo contento e sfinito. Fatta anche quest’anno.

Che dire, Lo Spiller si presenta sempre come uno degli appuntamenti“must” per noi poveri ciclisti della domenica (parlo per me) ma l’atmosfera che si respira è quella del sano divertimento e del piacere di soffrire insieme…

Bravi ragazzi, lunga vita allo Spiller… e mai mollare! Soprattutto nell’ultima salita.

Arirvederci alla prossima

Alessandro Cadorini

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